MUSEO DEL SALE A CERVIA
MUSA, il museo del sale di Cervia, nasce dalla passione e dalla volontà di non perdere un patrimonio culturale importantissimo per e della città.
Agostino Finchi, ex salinaro, nella seconda metà degli anni '80 si adopera insieme ad un gruppo di appassionati per il recupero di materiali legati alla storia della salina di Cervia con attrezzi, documenti, e tutto quello che puù testimoniare il percorso storico della civiltà del sale di Cervia.
Con il materiale che è stato raccolto, verso la fine degli anni '80, viene allestita una mostra permanente, all'interno dei magazzini del sale, che testimonia l'attività dei salinari e la vita dentro la salina.
Nel 1989 il gruppo di appassionati si costituisce in associazione culturale e nasce quindi il "Gruppo Culturale Civiltà Salinara", che ha lavorato e ancora si adopera per testimoniare un passato relativamente recente, il cui ricordo è ancora vivo nella memoria dei cittadini cervesi.
Nel 1959, la produzione di sale a Cervia cambia, dal metodo artigianale a raccolta multipla si passa al sistema industriale e meccanizzato con una raccolta unica annuale.
La salina a questo punto cambia aspetto: le salinette a conduzione familiare scompaiono e, al loro posto, appaiono le grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Scompaiono gli attrezzi in legno, fino ad allora utilizzati, e al loro posto compaiono attrezzature meccaniche di grandi dimensioni.
Il sistema di raccolta meccanizzato fa scomparire la figura del salinaro che, fino ad allora, era stato impegnato nel bacino salifero insieme a tutta la famiglia.
Il nuovo sistema quindi sostituisce il primo, la cui memoria viene mantenuta viva dal ricordo di chi ha vissuto questa realtà e dal materiale raccolto nel corso degli anni dagli appassionati.
Il lavoro iniziato da Agostino Finchi e dai suoi amici e collaboratori ha assunto un valore enorme, testimonia infatti la cultura cervese e l'identità locale.
La mostra permanente della civiltà del sale viene riorganizzata nel 2004, in un museo che prende il nome di MUSA, cioè appunto Museo del Sale. Parte integrante del museo è la salina Camillone, l'antica salinetta salvata dalla trasformazione del ‘59.
Il sale prodotto nella salina Camillone mantiene le caratteristiche del sale integrale, tipico della produzione artigianale cervese, e per le sue particolari caratteristiche dovute al tipo di lavorazione, oltre naturalmente al clima particolare del luogo, gli hanno fatto meritare il riconoscimento di presidio Slow Food assegnato nel 2004.
Oggi il museo ha sede stabile nel magazzino del sale, collocazione che non poteva essere più adatta. Si tratta di un museo etnologico, che propone una realtà locale unica nel suo genere.
La particolarità di MUSA sta anche nella vitalità del museo.
Le persone che gestiscono la struttura sono salinari, quindi persone che hanno vissuto la realtà che viene descritta nel museo.
Possono trasmettere direttamente la loro esperienza ed il loro patrimonio culturale: avere il supporto di queste persone è sicuramente per Cervia una grande ricchezza.
Gli attrezzi che sono in mostra al museo vengono utilizzati nella salina Camillone, chi visita museo e la salina vede gli attrezzi in funzione, dunque può comprendere quale uso ne viene fatto, qual è la differenza fra un attrezzo e l'altro.
Nel museo si parla di un patrimonio culturale che non viene tramandato solo in forma materiale, ma che si può toccare con mano, si può sperimentare.
Oggi il museo fa parte del sistema museale della Regione Emilia Romagna, si è dotato di regolamento e carta dei servizi nel 2007 ed ha ottenuto la qualifica di Museo di Qualità.
Ogni anno decine di migliaia di persone la visitano, è quindi sicuramente motivo di orgoglio per la città, ma il museo lavora continuamente per avvicinare alla civiltà salinara cervese tutti i target di pubblico.
Si propongono attività didattiche con percorsi formativi, dedicati alle scuole elementari, medie e superiori, e attività dedicate ai bambini delle scuole materne.