ARCOBALENO
In fisica dell'atmosfera e meteorologia, l'arcobaleno è un fenomeno ottico atmosferico, che produce uno spettro quasi continuo di luce nel cielo, e questo è possibile grazie alla luce del Sole, che attraversa le gocce d'acqua rimaste in sospensione dopo un temporale, o presso una cascata o una fontana.
Lo spettro elettromagnetico dell'arcobaleno include lunghezze d'onda sia visibili sia non visibili ad occhio nudo, rilevabili attraverso uno spettrometro.
Il filosofo greco Alessandro di Afrodisia, nel II-III secolo, descrisse il fenomeno che si verifica quando si hanno due archi di arcobaleno: la zona di cielo al di sotto dell'arco principale, l'inferiore, appare più luminosa di quella al di sopra.
Dopo diverse teorie spiegate nel tempo da diversi studiosi, Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca era composta dalla luce di tutti i colori dell'arcobaleno, che potevano essere separati in uno spettro completo di colori da un prisma di vetro, respingendo la teoria che i colori fossero prodotti da una modifica della luce bianca.
Egli mostrò anche che la luce rossa veniva rifratta meno della luce blu, il che portò alla prima spiegazione scientifica delle principali caratteristiche dell'arcobaleno.
Isaac Newton, originariamente, (1672) distinse solo cinque colori primari: rosso, giallo, verde, blu e violetto.
Solo più tardi introdusse l'arancione e l'indaco, dando sette colori in analogia con il numero di note in una scala musicale.
Nella mitologia irlandese, il nascondiglio segreto del leprechauno, una sorta di folletto, è una pentola piena di oro, che viene generalmente posta alla fine dell'arcobaleno, un posto praticamente impossibile da raggiungere.
Anche in Sardegna si dice che, sotto l'arcobaleno, vi sia una pentola di monete d'oro o un tesoro: e nel nostro caso il tesoro che potete trovare alla fine dell'arcobaleno è proprio il Royal Boutique Hotel, pieno di persone cordiali e gentili che non vedono l'ora di potervi accompagnare nella vostra vacanza.
Lo spettro elettromagnetico dell'arcobaleno include lunghezze d'onda sia visibili sia non visibili ad occhio nudo, rilevabili attraverso uno spettrometro.
Il filosofo greco Alessandro di Afrodisia, nel II-III secolo, descrisse il fenomeno che si verifica quando si hanno due archi di arcobaleno: la zona di cielo al di sotto dell'arco principale, l'inferiore, appare più luminosa di quella al di sopra.
Dopo diverse teorie spiegate nel tempo da diversi studiosi, Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca era composta dalla luce di tutti i colori dell'arcobaleno, che potevano essere separati in uno spettro completo di colori da un prisma di vetro, respingendo la teoria che i colori fossero prodotti da una modifica della luce bianca.
Egli mostrò anche che la luce rossa veniva rifratta meno della luce blu, il che portò alla prima spiegazione scientifica delle principali caratteristiche dell'arcobaleno.
Isaac Newton, originariamente, (1672) distinse solo cinque colori primari: rosso, giallo, verde, blu e violetto.
Solo più tardi introdusse l'arancione e l'indaco, dando sette colori in analogia con il numero di note in una scala musicale.
Nella mitologia irlandese, il nascondiglio segreto del leprechauno, una sorta di folletto, è una pentola piena di oro, che viene generalmente posta alla fine dell'arcobaleno, un posto praticamente impossibile da raggiungere.
Anche in Sardegna si dice che, sotto l'arcobaleno, vi sia una pentola di monete d'oro o un tesoro: e nel nostro caso il tesoro che potete trovare alla fine dell'arcobaleno è proprio il Royal Boutique Hotel, pieno di persone cordiali e gentili che non vedono l'ora di potervi accompagnare nella vostra vacanza.